ARANCINI DI ZUCCA


Alla domanda “cosa vorresti trovare sotto l’albero” ognuno risponderebbe secondo i propri desideri imminenti e per lo più materiali. Ma se si potesse osare, un regalo accomunerebbe molti di noi: “lo sciaccia sensi di colpa”
Facciamo due conti. Prima delle feste non si possono saltare gli incontri culinari con gli amici chiamati impropiamente “cene di Natale”. Non vorrete mica rompere delle amicizie decennali! E se partecipi ad una, devi partecipare anche alle altre, per non rischiare di incorrere nella domanda “ perché io sono meno importante?”
Al cenone della vigilia di Natale non si può dir di no, al pranzo Natalizio non è consuetudine rifiutare del cibo (attenti alla nonna che dice :” mangia che sei sciupato”), a San Silvestro cosa fai?non vorrai mica buttar via il cibo avanzato!
Al cenone del 31 non mangiare porta male e rifiutare le lenticchie rischia di aggravare la crisi economica e poi il 1 gennaio si dice che chi fa la fame il primo dell’anno, fa la fame tutto l’anno.
Ecco la mia soluzione: Mangiare sano e leggero. E all’obiezione “i tuoi arancini sono delle formidabili bombe atomiche” rispondete come me: “infondo è solo riso bollito”!

PER 4 PERSONE

1/2kg di RISO BOLLITO
1kg di ZUCCA(napoletana)
2 UOVA
PAN GRATTATO
SCAMORZA
3 cucchiai di FORMAGGIO GRATTUGGIATO

Far appassire la zucca(salandola) con un filo d’olio finchè non riuscite a spappolarla. Mischiare il riso con la zucca, aggiungere del sale, pepe, il formaggio grattugiato e due uova.
Mischiare il tutto e creare delle palle inserendo all’interno un pezzo di scamorza.
Impanare l’arancino nel pan grattato e friggere o infornare a 250 gradi.

COSTO A PERSONA: 0,65 centesimi
TEMPO DI PREPARAZIONE: 40 minuti esclusa la cottura.

FOGLIE DI ULIVO FRESCHE


Domenica mattina. Una telefonata ti sveglia ricordandoti che, in un momento di euforia serale, avevi invitato qualcuno a pranzo.
Panico. La tua settimana è trascorsa velocemente cercando di comporre a caso del cibo che avevi in dispensa e al sabato hai ben pensato di goderti il meritato riposo dappertutto tranne che al supermercato.
Congedi frettolosamente il tuo ospite, riappoggi la testa sul cuscino e prima ancora di passare dal bagno corri a guardare cosa ti è rimasto in casa: una passata di pomodoro e della farina.
Qui gli esseri umani si dividono in due: chi piange disperatamente, e poi chiama l’ospite fingendo un malore e chi invece riesce a preparare qualcosa di buono con ciò che ha.
Poi ci sarebbe un’altra soluzione: quella di andare a rovistare nel frigo della mamma. Ma questo non è il capitolo sugli uomini!
Buon appetito.


PER 3 PERSONE:

16 cucchiai di SEMOLA DI GRANO DURO
1 bicchiere d’ACQUA


Impastare la farina con l’acqua senza aggiunta di sale o altro.
Quando l’impasto sarà ben compatto con le mani creare dei filoncini sottili di pasta.
Con l’indice fare pressione sul filoncino, premendo sulla sua lunghezza.
Non premere sul millimetro di filoncino iniziale: sarà il gambo della foglia(come nella foto)

Cuocere la pasta in acqua salata e olio(per non farla attaccare)
Condirla con sugo semplice e ricotta dura.

COSTO A PERSONA: 0,30 centesimi
TEMPO DI PREPARAZIONE: 2 minuti per l’impasto, 30 minuti per le forme

CARCIOFI RIPIENI


Una vecchia fiaba danese raccontava di un principe(si spera fosse bello) dalle pretese bizzarre.
Avrebbe sposato solo colei che avrebbe dimostrato di essere una vera principessa, colei che si fosse accorta del pisello sotto il materasso.
Ma la maggior parte di noi geneticamente non è definibile di sangue blu e non ha nemmeno avuto la fortuna di conoscere in tempo il principe William.
Questo fa di noi, gli inguaribili scettici che non crederanno mai alla storia del piccolo pisello sotto il materasso, quand’anche non fosse stato piccolo e quand’anche il dizionario dei sinonimi vi regali altre suggestioni sullo stesso termine.
Dal mio canto, credo che la principessa si fosse accorta di qualcosa di più grosso ma ai danesi piacciono le figure retoriche. Così finirono a parlare di piselli anziché di carciofi ripieni di piselli.
Oggi la vera storia, quella alla portata di tutti ve la racconto io.
Buon appetito.

PER 8 CARCIOFI:

3 FETTE di PANE CASERECCIO (solo la mollica)
LATTE
20 CUCCHIAI di PAN GRATTATO
5 CUCCHIAI di PECORINO GRATTUGGIATO
PEZZETTI di FORMAGGIO
3 CUCCHIAI di PISELLI
PREZZEMOLO
SALE E PEPE
1 UOVO

Pulire i carciofi(evitare i romani perché più duri) e dargli un taglio netto sia sull’altezza, sia sulla base( servirà a tenerli ben dritti).
Preparare il ripieno con la mollica di pane bagnata nel latte, il pan grattato, l’uovo, pepe, sale, prezzemolo, i piselli(precedentemente cotti in padella) e 1 aglio tagliato in pezzi piccolissimi.
Aggiungere dei pezzetti di formaggio(qualsiasi, meglio se fila).
L’impasto deve risultare ben compatto. Nel caso in cui fosse ancora molle, aggiungere il pan grattato.

Riempire i carciofi nell’interno aprendoli (meglio aprire a poco a poco foglia per foglia: al centro si creerà molto spazio).

Mettere a cuocere i carciofi in una casseruola con acqua (l’acqua deve arrivare alla metà del carciofo) e del succo di limone.
A piacere aggiungere nella casseruola pezzetti di patate e i gambi di carciofi sbucciati e tagliati a pezzetti.
Tenere sul fuoco per circa 20 minuti con il coperchio.

COSTO A PERSONA: 0,70
TEMPO DI PREPARAZIONE: 15 minuti esclusa la cottura

PANZEROTTI FRITTI




Che festa è l’Immacolata? Wikipedia riporta: “festa in cui non si lavora, non si va a scuola e si mangiano i panzerotti con le cime di rape”.
E non solo. Generalmente le feste si possono moltiplicare: ogni festa porta con se una vigilia e un antivigilia.
Fu nel giorno della vigilia che la Madonna si fermò in un trullo e cominciò a lavorare la pasta. Poi, non avendo un forno Ikea, decise di friggerla.
Ma fu L’arcangelo che, dopo averle messo in grembo un figlio, allo stesso modo mise dentro la pasta un ripieno di cipolle e in altri mozzarella e pomodoro.
C’era un problema, nessuno sapeva come chiamare questa invenzione. Qualcuno propose “maria” ma poi fecero la prova : “mangiamoci un pò di Maria”.
Sembrava poco politically correct.
Allora guardarono la Madonna, incinta e soffermandosi sulla pancia decretarono: “panzarotto” che in italiano divenne panzerotto.

PER 8 PANZEROTTI:

500gr di FARINA
1 LIEVITO
1 SCAMORZAda 200 gr
PECORINO 3 CUCCHIAI GRATTUGGIATO
SALSA DI POMODORO
OLIO PER FRIGGERE

LA PASTA: Preparare la pasta come per la focaccia ma più dura: mischiare 500 gr di farina, 1 cucchiaio di sale, mezzo di zucchero, 1 lievito sciolto in 1 bicchiere e mezzo di acqua calda.
Impastare finchè la pasta non sarà più appicicosa, quindi aggiungere farina se necessario.
Far lievitare al caldo, senza spifferi d’aria per 1 ora.

RIPIENO MOZZARELLA E POMODORO: mettere a bollire 250 gr di salsa(diventa compatta) e quando sarà fredda unirla alla scamorza tagliata a pezzettini piccoli ,pecorino e pepe.
Evitare di mettere troppa salsa se non siete esperti nella frittura: l’acqua apre i panzerotti!

Con la pasta lievitata creare delle palline, e da ognuna di queste un disco(usare il matterello).
Mettere 2cucchaini di ripieno per ogni disco, richiuderlo su stesso. Per sigillare i due lembi aiutarsi con una tazza e poi ripassare il bordo con una forchetta come nella foto.

SEGRETO PeR FRIGGERE: Appoggiare il panzarotto nell’olio bollente. Dopo pochi secondi rigirarlo per evitare che si gonfi solo da un lato ed esploda!

Buon appetito.

COSTO A PERSONA: 0,90
TEMPO DI PREPARAZIONE: 20 minuti esclusa la preparazione della pasta.

GNOCCHI DI PATATE


In molti conoscono la storia della sposa di Ceglie.
È la storia di una povera sposa lasciata sull’altare.
Nella musica Gianni Ciardo la cantò(cfr.”Enza”) ispirato da Guccini (cfr. “signora Bovary).
Nella letteratura Flaubert rubò ispirazione dalla cultura popolare pugliese quando parlò dell’appuntamento che Emma Bovary aveva alle 11 alla Cattedrale. Anche in quel caso, lui non arrivò mai. La lasciò.
Anche io, veterana sposa di Ceglie, ho una storia che fa un baffo a Gustave Flaubert.
C’era una volta, tanto tempo fa un giovane uomo con cui passavo gran parte della mia vita.
Giorgio, così si chiama, allietava le mie tristi domeniche con ricette indimenticabili.
Bastava un accenno, e lui con una maestria unica mi diceva: “ et voilà, è pronto”.
Ma come in tutte le storie che si rispettino, il the end arriva quando meno te l’aspetti.
Giorgio mi ha lasciata, è andato via con una valigia trendy di pelle marrone lasciandomi poche ma amorevoli righe: la ricetta degli gnocchi.
Voci di quartiere dicono che mi abbia tradita. L’hanno visto in giro per rue Montorgueil con Carlà.
Lei lo accoglie nella sua cucina di design lunga 10 metri e lui di certo non rimpiange la mia Ikea-basic di 2 metri.
Chi l’ha detto che le dimensioni non contano? Un giorno quando anch’io potrò permettermelo, tu tornerai da me?

PER 4 PERSONE:

1kg DI PATATE GIALLE(farinose)
400/500 GR DI FARINA
1 UOVO


Pelare le patate e metterle a bollire in acqua salata. Quando saranno pronte scolarle, farle raffreddare (per evitare le ustioni) e passarle nello schiacciapatate.
In una ciotola aggiungere un uovo, sale e piano piano la farina. Impastare finchè la pasta sarà poco appiccicosa.
Creare dei filoni da 2-3 centimetri e tagliare gli gnocchi appoggiandoli su una tovaglia infarinata e coprirli.
Quando tutti gli gnocchi saranno finiti, cuocerli in acqua salata finchè non salgono a galla.

VARIANTE:
Avvolgere un pezzo di filone intorno a un pezzo di gorgonzola o altro formaggio!

CONDIMENTO CONSIGLIATO:
burro e salvia o pomodoro semplice.
Giorgio utilizzava il sugo di pomodoro con l’aggiunta di una polverina di parmigiano, cannella e zucchero.

COSTO A PERSONA: 0,45 centesimi
TEMPO DI PREPARAZIONE: 30 minuti esclusa la cottura

CALZONE GRECO


Immaginate di sbarcare per la prima volta in Grecia. Un uomo panciuto sulla cinquantina si sbraccia per salutarvi. Si avvicina e dice: “Anglika?Ellenika?” ma poi capisce “Italika!” e mentre voi annuite lui è già lì a dire “italiano, una faccia una razza” .
Il panciuto cerca di affittarvi un appartamento ma riuscirete a trattare se incalzerete anche voi con “si, pizza e mandolino del capitan Corelli”perché infondo i greci sono dei romanticoni.
E a noi altri romantici che non riusciamo a dimenticare una terra magica dove tutto è possibile, non resta che accontentarci con i ricordi e qualche foto.
Com’era quella bellissima frase che circolava sulle Smemo al liceo? “i ricordi sbiadiscono ma i veri sapori restano”.
Per l’appunto, un dolce sapore greco circondato dalla dura consapevolezza di non essere più su una barca in balia dei sogni.
Buon appetito.

PER 5 PERSONE

RIPIENO:
2MELANZANE GROSSE
1SCATOLA DI FETA
FORMAGGIO GRATTUGGIATO
2UOVA
CIPOLLE

PASTA:
FARINA
LIEVITO
ACQUA
OLIO

Con 500 gr di farina, 1 bicchiere e 1/2 d’acqua, 1 lievito di birra, 1 cucchiaio di sale, ½ cucchiaio di zucchero, 1 e 1/2 cucchiai di olio, impastare la sfoglia.
Quando sarà ben compatta e non appiccicosa(se è il caso aggiungere man mano della farina)lasciarla lievitare per circa un’ora.
Intanto preparare il ripieno:
Cuocere in padella le 2 melanzane grosse (3 se medie) tagliate a cubetti con una cipolla affettata, olio e sale.
Quando le melanzane saranno pronte(morbide, meglio se quasi spappolate) e fredde aggiungere la feta sbriciolata, due uova e 4cucchiai di formaggio grattugiato di qualsiasi tipo.
Quando la pasta è pronta:
stendere con il matterello due dischi sottili di pasta come se fossero due pizze.
Mettere il primo disco su una teglia oliata: sarà la base del calzone. Mettere sopra il ripieno preparato.
Con l’altro disco creare il coperchio, unire i lembi laterali dei due dischi per chiudere il calzone.
Bucherellare la parte superiore con una forchetta.
Oliare la parte superiore del calzone prima di metterla in forno.
Cuocere per circa 20 minuti a 250 gradi.


COSTO A PERSONA: 0,70 centesimi
TEMPO DI PREPARAZIONE esclusa la lievitazione: 25 MINUTI

STRUDEL DI MELE


Per preparare una dolce come la Clerici comanda(Clerici e non Parodi perché la prima ha una filosofia della cucina sana, sulla seconda ho ancora molti dubbi) serve passione, dedizione e il dizionario cucina-italiano.
E anche se avessimo tutto questo, c’è chi non vuole passare la propria vita ai fornelli o non riesce.
Cara signora presentatrice della cucina, in un mondo in cui precario è la parola d’ordine e il mese non è misurato in giorni ma in euro a disposizione c’è chi si è ingegnato diversamente.
Secondo la cara teoria dell’evoluzione, la nostra specie sta imparando a procacciarsi il cibo migliore con poche mosse e spesa minima.
Se anche voi volete cimentarvi in un ottimo dolce ma non avete in casa gli Umpa Lumpa che allietano la preparazione, e non potete delegare al Gollum a vostro servizio non disperate.

PER 5/6 PERSONE

2 MELE GIALLE GRANDI
125GR DI UVA PASSA
NOCI SGUSCIATE
4 FROLLINI O 4 CUCCHIAI DI CEREALI
CANNELLA
LATTE
ZUCCHERO A VELO
PASTA SFOGLIA


Sbucciare le mele a fettine e mischiarle in una ciotola con 3 cucchiai di zucchero e del succo di limone. Aggiungere la cannella in polvere, una manciata di noci e due cucchiai di cereali sbriciolati o due frollini sbriciolati.
Intanto mettere l’uvetta a bagno nell’acqua per circa 10 minuti. Quando sarà pronta, strizzarla e aggiungerla all’impasto.
Stendere la pasta sfoglia, bucarla con la forchetta e sbriciolare su due cucciai di cereali , oppure due frollini(devono essere piccole briciole!).
Riempire la sfoglia con il preparato nel mezzo in modo tale che i lati si possano chiudere creando un fagottino. Bucherellare la sfoglia anche sul lato superiore e spalmare del latte prima di metterlo in forno.
Cuocere a 180 gradi per 15 minuti, finchè la sfoglia non sarà dorata. Servire lo strudel con lo zucchero a velo.


COSTO A PERSONA: 0,80 centesimi
TEMPO DI PREPARZIONE: 15 minuti

POLPETTE DI MELANZANE


La polpetta offre alla lingua italiana una considerevole varietà di interpretazioni.
Io ancora mi domando perché si dica con violenza”ti faccio a polpette”.
Se qualcuno lo dicesse a me, penserei immediatamente ad un approccio romantico che tradotto nel dizionario italiano-l’megghie significa “adesso ti rendo ancora più appetitosa”.
Perché se la carne stufa e le verdure sono tristi, fatte a polpette sono la gioia del bambino che è ancora rimasto in noi…o potrebbe essere la gioia del bambino che è in alcune di voi.
Care mamme, mangiate le polpette e il vostro bambino nella pancia ballerà come in quello spot della famosa acqua minerale.
Ma dato che questa ricetta viene dal profondo Sud, io spero che balli la pizzica!
Buon appetito!


PER 4 PERSONE:

250gr DI CARNE MACINATA
2 UOVA
10 CUCCHIAI DI PAN GRATTATO
2 MELANZANE
3 CUCCHIAI DI PARMIGIANO
BASILICO
CIPOLLA


Tagliare le melanzane a cubetti e farle cuocere in una padella con 1a cipolla(tagliata come si vuole) e olio. Salare il tutto.
Intanto preparare l’impasto in una ciotola con: carne macinata, sale, due uova, 3 cucchiai abbondanti di parmigiano, 10 cucchiai di pan grattato, basilico a piacere.
Mescolare bene l’impasto e verificare che sia ben compatto.
Aggiungere le melanzane a cubetti già cotte e raffreddate.
Mischiare bene e cominciare a creare le polpette, meglio se un pò schiacciate(vedi foto) perchè si cuociono prima.
Passare la polpetta nel pan grattato(a mò di cotoletta per intenderci) e friggerle o farle al forno.

Se le polpette saranno al forno: oliare la teglia e mettere l’olio anche sopra ogni polpetta per farle dorare.

COSTO A PERSONA:1 euro
TEMPO DI PREPARAZIONE: 20 minuti esclusa la cottura.

PIZZOCCHERI ALLA ZUCCA


Ve lo ricordate “Incantesimo Napoletano”?era un vecchio film poi ripreso nel 2001.
È la tragica storia di una famiglia napoletana a cui nasce una bambina che parla milanese.Quel film ha fatto raffiorare in me tanti ricordi.
Nel mio quartiere non circolava molta polenta, cassola o pizzoccheri ma a casa mia si.
Ma non potevo andarne fiera, avrei rischiato l’emarginazione.
E non potevo sottrarmi a quell’ etichetta pugliese che richiede, non appena ci si incontra al pomeriggio(dopo la controra) un “cos’hai mangiato?”invece del classico “come stai?”
Allora succedeva più o meno così:
Amica: “Mò, tu che hai mangiato a mezzogiorno?”
Io: “Pizzoccheri della Valtellina”
Altra amica: “cos’hai detto, orecchiette?”
Amica: “no, voleva dire strascinati”.

Adesso che tutto è cambiato, posso dirlo: "I LOVE PIZZOCCHERI"!

PER 3/4 PERSONE

500gr ZUCCA(napoletana)
250gr DI PIZZOCCHERI
2 CAPI DI SALSICCIA
RICOTTA DURA
CIPOLLA
1 BICCHIERE DI VINO BIANCO

Far ammorbidire la zucca tagliata a cubetti con olio e cipolla.Allungare con 1 bicchiere di vino bianco e continuare a cuocere. Quando la zucca sarà morbida aggiungere la salsiccia tagliata a pezzetti e salare.
Intanto cuocere i pizzoccheri in acqua salata e scolarli al dente. Unire i pizzoccheri alla zucca , farli saltare qualche minuto e aggiungere abbondante ricotta dura grattugiata.
Buon appetito.

COSTO A PERSONA: 1, 40 EUROcirca
TEMPO DI PREPARAZIONE: 10 minuti

FIORI DI ZUCCA FRITTI


Giorni fa mi ha incuriosito una definizione in un manuale di cucina. Sarcasticamente si parlava del monofago, che non è colui che si nutre di un solo cibo ma ai nostri giorni diventa colui che mangia da solo. Così anch’io ieri credevo di essere un monofago.
La mia logica ai fornelli si è basata sulla velocità(cucino una roba alla svelta) dalla frugalità( apro il frigo e prendo la prima cosa che capita) ma anche dalla psicologia per non prendere il telefono e chiamare l’omino della pizza.
In questo devo ammettere di essere fortunata dal momento che Mohammed(per noi italiani Mimmo), sbaglia sempre portone, citofono e piano e arriva puntualmente in ritardo con la pizza che è diventata colla.
Avendo subito accantonato il pensiero di Mohammed(detto Mimmo), ho preso dei fiori di zucca e ho preparato la pastella. Ma mentre la forchetta affondava tra la farina, una telefonata mi ha tolto dall’imbarazzante condizione di monofaga. In pochi minuti si è verificato il miracolo della moltiplicazione dei fiori di zucca fritti.

PER 4 PERSONE:

c.a 20 FIORI DI ZUCCA
FARINA
1UOVO


Sbattere un uovo e aggiungere 8 cucchiai di farina. Aggiungere dell’acqua fino ad ottenere una pastella abbastanza densa.
Immergere uno alla volta i fiori di zucca nella pastella e metterli(possibilmente dritti) nell’olio bollente. Farli dorare da entrambi i lati e lasciarli riposare su una carta assorbente.
Buon appetito.

TEMPO DI PREPARAZIONE: 8 minuti
COSTO A PERSONA: 0,75centesimi

FOCACCIA PUGLIESE


Ve la ricordate la signora in giallo di una nota pubblicità che diceva “avrei voglia di qualcosa di buono”?
Anche a noi gente che è solita vestirsi in giallo, capita spesso di aver voglia di qualcosa di buono. Ma se la sera dopo una dura giornata di lavoro, Ambrogio ci offrisse un misero cioccolatino, ognuno sarebbe autorizzato (per dirla con un eufemismo) a rispondergli malamente.
Allora chiudete gli occhi. Immaginate di dire la frase magica “Ho voglia di qualcosa di buono”.
Aprite gli occhi..lo vedete Ambrogio?dopo aver letto questo blog ha in mano una teglia di focaccia.
Buon appetito.

PER 4 PERSONE:

500GR DI FARINA
1 BICCHIERE E ½ D’ACQUA
1 LIEVITO
POMODORINI

Sciogliere 1 lievito in un bicchiere di acqua calda. Aggiungerlo alla farina e cominciare ad impastare. Aggiungere un cucchiaio scarso di sale fino e mezzo cucchiaio scarso di zucchero.
Continuare ad impastare aggiungendo mezzo bicchiere scarso di acqua calda finchè la pasta sarà bene compatta. Se dopo qualche minuto la pasta continua ad essere appiccicosa, aiutarsi con qualche spolverata di farina.
Intanto oliare una teglia e stendere la pasta. Lasciare lievitare al caldo, coprendola con una coperta.
Dopo almeno un’ora, condire la focaccia con pomodorini tagliati a metà, olio, origano e infornare.


COSTO A PERSONA: 0,25 centesimi
TEMPO DI PREPARAZIONE(cottura e lievitazione esclusa): 10 minuti

VELLUTATA DI ZUCCHINE AL BASILICO


Se il freddo incalza e il brodino ha la faccia del malato, ecco l’asso nella manica.
Questa ricetta farà i conti con la vostra coscienza vincendo due volte.
Se state pensando ”ho mangiato troppo, oggi solo verdurine”, bene. Uno a zero per la vellutata.
Ma attenzione. Le verdurine sono molto tristi.
Potreste andare incontro a quel senso di vuoto psicologico creato dall’insoddisfazione e anche al vuoto fisico e tangibile perché..alzi la mano chi si sazia con una verdurina bollita!
Allora verdure si, ma quelle buone! Due a zero per la vellutata.
PER DUE PERSONE

4 ZUCCHINE GRANDI
¼ DI CIPOLLA
2 PATATE
BASILICO(quello surgelato va benissimo)

Mettere a dorare in una padella con olio, la cipolla. Aggiungere le zucchine tagliate a dadini, salarle e farle dorare. A metà cottura aggiungere mezzo bicchiere d’acqua.
Intanto bollire due patate e una volta pronte aggiungerle alle zucchine.
Quando le zucchine saranno cotte, frullare il tutto con il minipimer(o frullatore), aggiungendo due cucchiaini di basilico. Condire la vellutata con parmigiano e all’occorrenza dei crostini!
Buon appetito.

COSTO A PERSONA: 0,75 euro
TEMPO DI PREPARAZIONE: 15 minuti

POLPETTE AL SUGO



Mi è spesso capitato di guardare delle trasmissioni di cucina.
Dopo pochi minuti ho gridato aiuto. Sfido chiunque a capire tutti i dotti termini di cucina che utilizzano e poi, per preparare un pranzo come loro consigliano dovrei chiedere al capo una settimana di ferie! E come? “Ho un problema, devo cucinare” oppure “Non è colpa mia, l’ha detto la Clerici”.
Io, invece, ho una soluzione migliore.
Anche con troppi ospiti a cena e troppo poco tempo, c’è un asso nella manica: le polpette al sugo. Un primo e un secondo in 10 minuti di preparazione. Ottimo direi!

PER 3 PERSONE, non 4 perchè mi piace pensare in dosi abbondanti
250gr DI CARNE MACINATA(a seconda dei gusti)
PAN GRATTATO
FORMAGGIO GRATTUGGIATO/FETA
AGLIO
PREZZEMOLO
1UOVO

Mischiare la carne con 10 cucchiai di pan grattato, 1 aglio tritato o tagliato in pezzetti molto piccoli, prezzemolo, un pizzico di sale, 2 cucchiai di formaggio grattugiato oppure 200 gr di feta tritata e un uovo.
Aggiungere un cucchaio di latte, senza esagerare perché l’impasto, ben amalgamato deve essere compatto.
Intanto mettere a soffriggere un aglio con l’olio. Aggiungere 1 lt di salsa e lasciarla andare con un pizzico di sale, un pizzico di zucchero(lo zucchero toglie l’acidità) e mezzo bicchiere d’acqua.
Dopo 10 minuti aggiungere direttamente nel sugo le palline di carne.
Girare il sugo senza scuotere troppo le polpette, ma smuovendolo dal fondo della pentola.
Lasciar cuocere per 15-20 minuti…
Il sugo delle polpette può essere utilizzato per condire la pasta(in questo caso io condisco con pecorino romano e prezzemolo) oppure è ottimo con la polenta.

COSTO A PERSONA:1 ,20 euro inclusa la pasta.
TEMPO DI PREPARAZIONE: 10 minuti, 30 minuti inclusa la cottura.

PATATE RISO E COZZE


Forse è la prima cosa che ti chiedono quando scoprono che sei di Bari. “ma tu, patate riso e cozze lo sai fare?”.
Se prima avrei preferito raccontare di me, di chi sono adesso ho capito. C’è qualcosa di magico, di sensazionale in questa ricetta.
La sfida del giorno?fingersi pugliesi e dire “la mia ricetta è speciale!”
Non preoccupatevi, ai piccoli segreti del “come fare” ci ho già pensato io.
Buon appetito.

Per 4/5 persone
Le dosi sono calcolate per una teglia 30x21. Quindi raddoppiare se la vostra è il doppio, dimezzare se è la metà e così via.

8 PATATE
28 CUCCHIAI DI RISO PER RISOTTI(messo a bagno nell’acqua per 10 minuti)
5 POMODORI PICCOLI
PEPE
PAN GRATTATO
FORMAGGIO GRATTUGGIATO(parmigiano o pecorino)
1CIPOLLA
PREZZEMOLO
1KG DI COZZE GIà PULITE Se non sapete aprire le cozze con il coltello, basta metterle per due minuti sul fuoco in una padella col coperchio. Si apriranno da sole

Oliare la teglia e distribuire delle rondelle di cipolla.
Sopra la cipolla creare uno strato di patate tagliate a rondelle di spessore medio(c.a.3 mm).
A questo punto prendere le cozze. A noi serve solo il mezzo guscio con il frutto. Creare uno strato di cozze(la metà cioè 1/2 kg) sopra lo strato di patate.
Creare uno strato di riso bagnato (la metà cioè 14 cucchiai) sulle cozze.
Mettere un paio di pomodori sul riso, condire con olio, sale, prezzemolo,formaggio grattuggiato e un po’ di cipolla.
Ricominciare con un nuovo strato.
Quindi rimettere lo strato di patate, lo strato di cozze, lo strato di riso e condire.
A questo punto, gli strati sono finiti.
Serve un ultimo strato di patate a rondelle(più sottili delle altre)per non far bruciare il riso.
Sopra le patate, mettere dei pomodori , il pan grattato e condire con olio, sale e pepe.

INFINE…prendere l’acqua delle cozze, filtrarla e aggiungerla nella teglia dal lato.
Aggiungere sempre dal lato dell’acqua fino ad arrivare a riempire la teglia. Deve rimanere fuori acqua solo l’ultimo strato di patate con il pan grattato.

Coprire la teglia con la carta stagnola e mettere in forno ventilato a 250gradi.
Tenere in forno per almeno 1 ora ma a metà cottura togliere la stagnola per far abbrustolire le patate con il pan grattato.

Consiglio personale: il riso quando rassetta è più buono!

COSTO A PERSONA: 1,80 euro
TEMPO DI PREPARAZIONE: 30 minuti di preparazione e 1 ora di cottura

ORECCHIETTE E CIME DI RAPE


Questa è una ricetta veloce e facile. Niente bilance, niente misurini. Riesce ad accontentare anche i demotivati in cucina per la logica “cucino, sporco e poi mi tocca pulire”.
Arriva dalla Puglia ma assicuro il risultato ovunque, persino a Milano!
Per 4 persone:
1KG DI CIME DI RAPE
1/2 KG DI ORECCHIETTE FRESCHE(anche quelle nel banco frigo del supermercato)
1AGLIO, 1 ACCIUGA, 3 POMODORINI

Pulire e lavare le cime di rape(solo le foglie, i gambi sono duri e difficili da mangiare) e metterle a bollire. Quando l’acqua bolle, aggiungere il sale grosso e buttare le orecchiette.
Nel frattempo mettere a soffriggere in una padella un aglio con l’olio(più ce n’è meglio è!). Aggiungere 3 pomodorini tagliati a metà e un’acciuga.
Quando la pasta è pronta, scolarla e mettere il tutto nell’olio caldo.
Aggiungere il peperoncino, far saltare per qualche minuto, e..buon appetito!

COSTO A PERSONA: 0,80 euro
TEMPO DI PREPARAZIONE: 20 minuti

MELANZANE RIPIENE DI RISO



Ho spesso della verdura in frigo ma altrettanto spesso detesto l’idea di mangiare della sana e semplice verdura. E allora la rinvento.
Anche quando sembra complicato entra in scena la filosofia del “cucchiaio”. Basta bilance e ricette in un italiano da colti esperti di fornelli. Ho abolito le bilance e i kg, ho accolto le dosi a “cucchiaio”, l’unica unità di misura adatta a noi, gente che non ha tempo di perdere tempo.
E poi, un piatto sano, economico e veloce batte su tutti i fronti la solita pizza takeaway.
PER 4 PERSONE:

2 MELANZANE medie
RISO BOLLITO(tre cucchiai a persona)
MEZZA CIPOLLA
PISELLI(5 cucchiai, fatti soffriggere con dell’aglio)
2UOVA
FORMAGGIO(qualsiasi tipo, reperibile in casa)

Tagliare le melanzane in 2, in orizzontale. Svuotare le metà melanzane fino ad ottenere delle barchette di buccia.
Tagliare a pezzettini la parte interna delle melanzane e metterla a soffriggere con la cipolla e un pò di sale.
Le barchette di buccia vanno bollite in acqua salata, finchè non si ammorbidiscono(non troppo, basta un bollo!).
In una ciotola mettere il riso bollito, i piselli già cotti, l’interno delle melanzane(cotto), due uova, del sale e del parmigiano o formaggio filante a caso(quello che trovi!) e mescolare.
Togliere dall’acqua le barchette e stenderle su una teglia oliata.
Riempire le melanzane con il ripieno della ciotola e infornare per circa 15 minuti a 220 gradi.

In un’ora hai preparato una cena da far leccare i baffi anche al più puntiglioso degli ospiti.
COSTO PER 4 PERSONE: 3,00 euro circa
COSTO A PERSONA: 0,75euro
TEMPO DI PREPARAZIONE: 35 minuti,40 per chi è lento

FALLA, UNA TORTA PER TUTTE.




Quando ero all’università, la mia cucina non era poi così fornita.
Fruste, bilance e saccapoche le vedevo solo in qualche trasmissione in tv.
Adesso le cose non sono molto cambiate per una ragione: ne ho fatto a meno.
Ho da subito convertito i grammi in “cucchiai”perché se è difficile avere una cucina come La Clerici comanda, un cucchiaio ce l’abbiamo tutti.
Poi, io le ricette non le capisco, quindi ho imparato a tradurle.

Questo è il primo passo per una giornata “più dolce”.
10 CUCCHIAI DI FARINA
7 CUCCHIAI DI ZUCCHERO
7 CUCCHIAI D’OLIO DI OLIVA
2 UOVA
7 CUCCHIAI DI LATTE
1 LIEVITO PER DOLCI
mettere lo zucchero e le uova in una ciotola e mischiare col cucchiaio o con una forchetta. Aggiungere la farina, poi l’olio e il latte(se l’impasto resta duro metti un altro cucchiaio di latte). Imburra una teglia da formo e fai cuocere per 20 minuti a 180 gradi senza mai aprire il forno!!!!!!!!!!


La torta all’olio è pronta ma qui viene il bello. Vuoi una torta diversa? si può.
Vuoi una torta al cioccolato?si può.
Vuoi una torta allo yogurt?si può
Vuoi una torta alle mele?si può.
Ad esempio..
1)FALLA DIVENTARE ALLE MELE
Nell’impasto sopra indicato aggiungi una mela. Sbucciale, tagliala a pezzettini piccoli e mischiala nell’impasto.inforna.
2)FALLA DIVENTARE PERE E CIOCCOLATO
nell’impasto aggiungi circa 200 gr di cacao amaro e una pera sbucciata e tagliata in piccoli pezzi. Mischia tutto e inforna.

TEMPO DI PREPARAZIONE: 8 MINUTI
COSTO TOTALE: 30 CENTESIMI
TORTA VS MERENDINE(2euro alla confezione):1 a 0!!!!!!
PENTOLE SPORCATE: una ciotola, una teglia, un cucchiaio

GENESI.L'megghie, L'megghie.


Questo blog nasce dall'intenzione di spiegare la filosofia del meglio.
Il meglio è una vocazione, è l'ambizione di avere qualcosa che solo chi ama perdere non cerca.E' l'atteggiamento di chi ti dice"certo che vorrei il meglio ma non posso permettermelo.."
cosa???
impara a guardarti allo specchio e a dire "posso permettermelo"!
la filosofia del meglio sarebbe facilmente applicabile a molto ma, per ora io l'ho applicata alle tasche.
se da qualcosa bisogna iniziare chiamo all'appello chi a fine mese ci arriva ma già dal 15 spera che sia il primo giorno del mese successivo.
Nonostante la corrente abbia spinto molti verso la grande città,che nel mio caso si chiama Milano, con l'allenamento delle tasche il risultato sarà eccellente.
E anche chi di solito storce il naso ad argomenti colorati di rosa, dovrà prima o poi capire che tutti noi poveri comuni mortali siamo costretti a districarci con la quotidianeità del carrello, del forno, e dei sacchetti.
buon proseguimento o buon appetito.